Gli immigrati “sbarcano” a San Martino

Nascerà in una stiva
tra viaggiatori clandestini
Lo scalderà il vapore della sala macchine.
Lo cullerà il rollio del mare di traverso:
Sua madre imbarcata per tentare
uno scampo o una fortuna,
suo padre l’angelo di un’ora,
molte paternità bastano a questo.
In terraferma l’avrebbero deposto
nel cassonetto di nettezza urbana.
Staccheranno coi denti la corda dell’ombelico.
Lo getteranno al mare, alla misericordia.
Possiamo dargli solo i mesi
di grembo, dicono le madri.
Lo possiamo aspettare, abbracciare no.
Nascere è solo un fiato d’aria guasta.
Non c’è mondo per lui.
Erri de Luca

Chi arriva a San Martino in questi giorni, dopo aver percorso l’intera Vaia Marconi ed aver raggiunto piazza Aldo Moro, si trova di fonte ad un grande tabellone con questa poesia di Erri De Luca. Ma non è la sola novità, infatti, adagiato sul verde “mare” antistante il municipio, si può ammirare un presepio insolito. Una barca che reca un bambino africano denutrito e benedicente, ed al quale fianco giacciano “deposte” delle armi.

Riusciremo ad accoglierlo ed a raccogliere il messaggio? Un ringraziamento a chi ha ideato e a quanti hanno realizzato l’allestimento. Auguri di Buone Feste.

fonte: parrocchia