Cos’è la fede? La fede è il rischio di essere felici. È la prima parola che apre la buona novella cristiana: “ Rallegrati, Maria, sii felice” ( Lc 1,28).
Ma non è Maria a essere felice, è la sua fede. Lo confermano Elisabetta: “ Beata te perché hai creduto” (Lc 1,45) e Gesù, che dice a Tommaso: “ Beati quanti crederanno” (Gr 20,29). Credere fa bene. Avere fede, porre fiducia in qualcuno, uomo o Dio, è generativo di umanità, raddoppia la vita, porta una esultanza di incontri, una esistenza nella consistenza, con una direzione, con un approdo. Che è l’eternità promessa a tutto ciò che di più bello portiamo nel cuore. Una promessa di eternità per i nostri amori.
Nell’atto di fede il mio cuore si sente a casa: rischio di essere felice. Credere non è affermare un pacchetto di verità, ma un atto umanissimo, che tende alla vita. La fede è una forza che cambia la vita, che fa bene alla vita, che moltiplica il cuore. La fede di MARIA l’ha portata a farsi spazio per l’ingresso di Dio nel mondo. La fede è nella infinita passione per l’esistente (KierKegaard), in una mai spenta passione per la vita intera. Non puoi cantare inni in chiesa e fuori disinteressarti delle macerie e delle bellezze della storia. Non puoi essere cristiano e non amare le scoperte della scienza, la poesia, le acquisizioni dell’arte, la tecnica. Non puoi darti pensiero solo delle anime dei fratelli e non delle topaie in cui sono condannati, dei veleni che respirano, delle condizioni economiche e sociali che li strangolano: una religione così è sterile come la polvere (M.L. KING).La fede è passione per il popolo e per le sue traversie. Passione per la giustizia, per la libertà, per la vita. Capacità di contraddire ciò che accade. Siamo braccia aperte inviate al mondo.
Maria non si è ritirata dai problemi. Come lei, anche noi non possiamo ritirarci dai problemi, pena il prevalere della banalità del male. È bello accorgersi dal racconto delle nozze di Cana, per quanto simbolico, che l’apporto della fede non è primariamente religioso, ma umano, perché chi segue Cristo, l’uomo perfetto, diventa anche lui più uomo ed è bello sapere che la prova ultima della bontà della fede sta nella sua capacità di trasmettere e custodire umanità, vita, pienezza di vita. Ogni aspetto del Vangelo è una parola buona per la vita.
Il cristianesimo spesso non è percepito come umanizzante e allora non è neppure desiderabile. Nostro compito fondamentale è mostrare il volto di un Dio desiderabile.
Durante il prossimo mese di maggio 2021, abbiamo l’occasione propizia per reincantare, sull’esempio di Maria, la nostra vita, ritrovarne il senso e il fascino, opponendoci alle passioni tristi, ai legami liquidi, al disincanto, al nichilismo.
Reincantare la vita. Reincantare la comunità. Salvare lo stupore. Perché la nostra capacità di felicità è direttamente proporzionale alla nostra capacità di meravigliarci. Nel Vangelo, Maria non appare mai da sola, è con l’angelo, con la sua famiglia, con i fratelli e le sorelle, ai piedi della croce con Giovanni e le altre donne, a fianco del giustiziato, e infine nella camera alta in mezzo ai 120 fratelli. Maria è una presenza che crea legami, una realtà che produce comunione, una donna coinvolgente.
VERGINE se tu non riappari anche Dio sarà triste. Ma non nelle apparizioni; nelle visioni dei veggenti; se non riappari nel cuore dei credenti, donna libera e forte, fedele e controcorrente, innamorata di Dio, di Giuseppe, del figlio e di noi, anche il volto di Dio senza di te, senza il vino di Cana, sarebbe più triste. In Maria ciascuno riscopre l’alfabeto della vita. Riscopre se stesso come casa, in cui il Misericordioso senza casa, cerca casa. In Maria il devoto è reso grembo capace di tenerezza, di commozione, di pietà. Bocca che si dischiude nella lode del Magnificat. Occhi aperti sul dolore dell’uomo fino a piangere. Udito attento a percepire il gemito della storia fino a fremere. Piedi pronti a correre incontro all’altro. Mano aperta al dono della pace. Ci insegna infine ad accogliere, lettera per lettera, la più bella parola di Dio. La più bella parola di Dio sei tu. Ha fatto in te cose meravigliose; della tua vita un luogo di prodigi, dei tuoi giorni un tempo di stupore.
Santa Maria: con quel nome sulla chiglia i padri salparono verso mari dai flutti giganti. Anch’io lo scrivo a prua della fragile barca che è la mia vita e ti chiamo, Santa Maria. E fioriranno sempre coraggio e meraviglia.
Buon mese di MAGGIO 2021 don Giuliano e don Stefano
CALENDARIO INCONTRI ON LINE DEL MESE DI MAGGIO su piattaforma Google meet (il relativo link sarà comunicato tramite news letter un paio di giorni prima dell’evento)
• Lunedì 3 MAGGIO ore 21 – conversazione di RICCARDO CHARTROUX
“MARIA nella sofferenza dei popoli” MYANMAR: voglia di libertà e di giustizia
• Lunedì 10 MAGGIO ore 21 – conversazione di CLAUDIO ZONTA, gesuita e collaboratore della Rivista “CIVILTA’ CATTOLICA”
“La figura di MARIA in F. DE ANDRE’ e nella canzone d’autore italiana”
• Lunedì 17 MAGGIO ore 21 -conversazione di CARLO FOLCHINI
“LA FIGURA DI MARIA nella letteratura italiana” con lettura di testi letterari
a cura di MARINO BELLINI e ENRICO GIBIN
• Venerdì 21 MAGGIO ore 18 – conversazione di padre ALBERTO MAGGI
“IL BATTESIMO NELLO SPIRITO” (in preparazione alla festa di PENTECOSTE)
• Lunedì 24 MAGGIO ore 21-conversazione con TOMASO MONTANARI
– IL RITRATTO DELLA VITA nella MADONNA SISTINA di RAFFAELLO
• Lunedì 31 MAGGIO ore 21 -conversazione di CARLO FOLCHINI
– LA FIGURA DI MARIA nella DIVINA COMMEDIA
lettura di testi a cura di MARINO BELLINI e ENRICO GIBIN
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