Siamo invitati come credenti a vivere il tempo favorevole della Quaresima: un tempo di 40 giorni in preparazione della Pasqua.
È un tempo non tanto di digiuni, ma un tempo opportuno per cambiare il modo di pensare e il modo di vivere. La parola che lo designa è “metànoia”, una parola greca che significa cambiare testa, assumere un’altra mentalità.
Lo esprime bene il profeta Gioele: “Laceratevi il cuore e non le vesti (2,13)”. È il tempo in cui formarsi un cuore nuovo, o meglio in cui passare da un cuore di pietra a un cuore di carne. Si tratta di prendere una decisione risoluta: mettersi in cammino verso la Pasqua…
Tempo di condivisione e di solidarietà, la Quaresima apre le nostre comunità alle dimensioni del mondo. Tempo per l’interiorità, si rivela come un momento privilegiato di maturazione e conversione del cuore. Tempo di comunione che unisce le comunità in uno stesso dinamismo di speranza pasquale.
Percorso comunitario di conversione, più che desiderio personale di perfezione, la Quaresima è prima di tutto missionaria, caritatevole. Migliorare la nostra vita spirituale è bene, ma migliorare la nostra carità, è meglio. La Quaresima ci è donata per diventare migliori, per vivere meglio la nostra condizione di discepoli di Cristo, per metterci dietro a lui e seguire il suo esempio. La Quaresima è il tempo in cui la Chiesa prende più vivamente coscienza della sua missione, e questa missione consiste nell’annunciare ad ogni uomo e ad ogni donna la speranza e la gioia del Vangelo. Ogni comunità deve idealmente prevedere e preparare la sua Quaresima: quale obiettivo porsi per annunciare meglio la gioia di Gesù Cristo a coloro che ne sono più lontani?
In questi mesi di PANDEMIA, forse ci siamo un po’ allontanati da una pratica religiosa puntuale e fedele, travolti da un senso di paura e di preoccupazione che ci ha resi timorosi e vulnerabili. Penso che la QUARESIMA 2021 possa essere vissuta come una preziosa occasione per riflettere, ritrovare e riscoprire una esperienza di fede più motivata e consapevole. Capace di purificarsi, guardarsi bene dentro, cercando modi nuovi di essere fedeli al Vangelo. Non so se questa pandemia ci stia “insegnando” qualcosa, ma sono certo che attraverso di essa “qualcosa” ci parla.
Forse è un invito a prendere sul serio la nostra vita e imparare a sorridere con gli occhi per poi impegnarci sempre di più a vivere relazioni sanificate, rapporti sinceri e fraterni. Siamo consapevoli che il tempo di Quaresima e Pasqua che ci apprestiamo a vivere non è come tutti gli altri. Veniamo da mesi di ferite, fatiche, solitudini, da una sorte di lungo tempo nel deserto che ha lasciato ciascuno di noi e le nostre comunità piene di cicatrici che occorrerà molto perché siano risanate completamente. Forse è proprio per questo che la Quaresima e la Pasqua di questo 2021 possono rappresentare quell’ESODO di cui abbiamo più che mai bisogno per vivere una esperienza di salvezza e di guarigione.
Dio ci precede sempre, è più avanti di noi, perché la verità non sta dietro, ma oltre l’uomo: è un valore che ci supera. E la fede diventa adulta quando sa scoprire, discernere i segni dei tempi: Dio parla anche oggi, risorge anche oggi. Ogni avvenimento è voce di Dio. Occorre imparare a leggere i fatti: in questo modo possiamo camminare verso quel Signore che ci è sempre davanti…Con la pandemia il Signore non c’entra per nulla. Tocca a noi cercare di capire che cosa ci può insegnare questo VIRUS. Interpretarlo e convertirci!
Buona Quaresima.
Buon cammino verso la Pasqua.
don Giuliano e don Stefano