Carissime comunità di San Martino di Venezze e di Beverare, stante questa situazione di emergenza e obbedendo a tutte le indicazioni del Governo e del Ministero della Sanità, ritengo doveroso e responsabile astenerci anche dal quel contatto via streaming che per due sabati e due domeniche, ci ha tenuti vicini, nonostante l’incombenza del virus.
Attualmente, la situazione è più che mai delicata, per cui penso sia meglio, anche se doloroso, sospendere per motivi precauzionali la nostra diretta del sabato e della domenica, per evitare i contatti con i collaboratori che finora ci hanno dato il loro aiuto.
Per non allontanarci troppo, vi invieremo ogni settimana, via telefonino, il testo del Vangelo della domenica e alcune riflessioni che ci diano coraggio e speranza e se sarà possibile cercheremo di postare un video messaggio.
Ne approfitto per incoraggiarci reciprocamente e per inviarvi un testo, rivisto e adattato alle nostre comunità, di padre ALBERTO MAGGI, dal titolo “Niente paura, torneremo a cantare”.
Con tutto l’affetto di cui siamo capaci, portiamoci nel cuore gli uni gli altri.
Don Giuliano
“NIENTE PAURA, TORNEREMO A CANTARE”
La paura va bene, è normale, ma l’ansia no… l’importante ora è non far prevalere l’ansia, perché,
se prevale, ci fa entrare in un vortice negativo da cui poi non si riesce a uscire. È un dato di fatto.
Siamo tutti impauriti a motivo del Coronavirus… COME USCIRNE?
È il momento di avere fede.
Questo Signore Gesù che invochiamo o c’è o non c’è… dobbiamo avere fede. Ma tanti che non
sono credenti, come devono fare, potrebbe domandarsi qualcuno?
Chi non ha fede deve avere fiducia nell’uomo e nella vita.
La storia insegna che da queste emergenze l’uomo ha sempre guadagnano ed è cresciuto. Ora
siamo in un periodo di clausura: dicono che i capolavori più belli nascano proprio dalla clausura.
Pensiamo positivo, sfruttiamo questo momento per creare e per crescere.
Adesso siamo invitati ad essere più che mai persone e cittadini responsabili, anche come cristiani
siamo invitati ad obbedire alle norme dateci dal Governo e dai responsabili della Sanità, a
prendere le nostre precauzioni, consapevoli che l’ansia non deve prevalere.
Fa più danni l’ansia che il virus. Se il virus passerà, ma dopo, la paura e l’ansia restano.
Ci viene spontaneo chiederci: ed allora, come affrontare questi giorni?
Con serenità e dando serenità agli altri.
Sembra di essere entrati in guerra. Adesso è un momento duro e doloroso, ma ci sono tante cose
positive… non sappiamo se tutto tornerà come prima, ma intanto siamo convinti che nessuno si
azzarderà più a tagliare la sanità pubblica e questo è positivo. Se reggiamo è grazie ad essa.
Un pensiero affettuoso e riconoscente va in particolare ai medici, ma anche ai bravissimi infermieri
che ci stanno permettendo di non soccombere. E poi? Poi verrà un periodo meraviglioso… basta
pensare cosa furono gli anni ’50, dopo la guerra.
Energia nuova, speranza… si cantava… ecco, torneremo a cantare e saremo diversi, ma la positività
c’è già ora e risiede nelle innumerevoli energie d’amore che già oggi stiamo liberando. Erano
nascoste e oggi tornano a mostrarsi, vengono liberate. Questo Amore resta e già cambia il mondo!
Tratti da una riflessione di padre Alberto Maggi,
rivista e adattata alla nostra Unità Pastorale di San Martino e Beverare.
E con l’augurio che ognuno di noi possa, in questa circostanza,
dare il meglio di noi stessi e sentirsi parte della grande famiglia umana.
Don Giuliano
In questi nostri giorni “senza” (senza celebrazioni, senza liturgia, senza i vari incontri) sentiamo
attuale la domanda della donna Samaritana “Dove andremo per adorare Dio? Sul monte o nel
tempio?”
La risposta è diritta come un raggio di sole: non su un monte, non in un tempio, ma dentro, in
spirito e verità. Sono io il Monte, io il Tempio, dove vive Dio.