È il sesto Natale che ci apprestiamo a vivere insieme ed è sempre motivo di ringraziamento e di gratitudine che ci riempie il cuore di gioia e di speranza.
Nella vita non ci si incontra per caso. Non si nasce per caso. Forse c’è qualcosa o qualcuno che ci ha pensati, voluti, desiderati.
Il Natale di Gesù è Dio che si è immerso nel mondo. Incarnarsi è vivere con intensità il frammento della propria storia.
Ognuno di noi è chiamato a farlo. Vivere, da presenti, il proprio cammino esistenziale.
Esserci, percorrere tutti i sentieri che la vita ci offre. Vorrei che insieme ci ponessimo questa domanda: COME VIVERE QUESTO NATALE?
Certo, questo non è il primo Natale della nostra vita.
E c’è il rischio -lo abbiamo già provato- di arrivare a questa festa con molte attese, e poi di vederle deluse. L’importante è viverlo bene, per non restare con la nostra fame e la nostra sete.
Fame e sete di qualcosa che solo Dio può darci: una pace che raggiunge il profondo della nostra esistenza, che mette fine alle nostre ansie e agli affanni che ci accompagnano sempre, un senso al nostro andare, una direzione al nostro camminare e la certezza che stiamo andando nel verso giusto: un sostegno alla nostra fragilità, una forza ed un entusiasmo nuovi con cui affrontare i momenti difficili.
Il Natale di Gesù ci invita ad abitare responsabilmente e consapevolmente la terra. Se Dio , mediante Gesù, nasce ed abita nella storia, il credente deve fare altrettanto.
La fede non può essere evasione, fuga o, peggio ancora, disprezzo delle realtà terrene. Il credente dovrà vivere e amare la storia come Dio l’ha assunta e l’ha amata. Il credente è altresì chiamato a solidarizzare, entrare nella vita, nella storia, nel mondo particolare delle persone, e non tanto per convertirle, ma per condividere.
Forse dovremmo entrare nella storia e nella vita per imparare.
Questo approccio al mondo e alla storia va oggi rivalutato se si desidera recuperare tutto il valore dell’Incarnazione: se Dio abita nella storia, allora io mi immergo in essa per ascoltarlo e per essere suo coraggioso discepolo.
Immergersi nella storia con amore per accoglierla com’è, senza pretendere che sia giusta e senza pretendere che lo diventi. Posso attendere che lo diventi, ma non pretenderlo.
Una pagina di uno scrittore francese dice: “Gesù non è venuto per salvare, ma per amare. Egli era l’amore”
Forse dovremmo anche noi, come Chiesa, farci più attenti e andare al mondo per amarlo, più che per salvarlo. Sarà l’amore stesso a fornire agli uomini la spinta giusta per cercare insieme nuove strade di salvezza. Se in Gesù Dio diventa uno di noi, come può l’altro, il mio simile, rimanere un estraneo, uno straniero?
Se Dio oggi si fa vicino a noi è per insegnarci a diventare il prossimo di ogni uomo. Specialmente del debole e del piccolo.
Poiché Dio si è fatto uomo, ogni uomo diventa il riflesso, l’immagine di Dio.
Quando questo diventerà realtà nel nostro mondo? Quando si finirà di scartare, di mettere ai margini, di rifiutare? Quando avranno termine le ingiustizie, le guerre, gli esili, le torture?
In questo mondo in cui cresce il fossato che separa i ricchi dai poveri… in questo mondo in cui si continua a morire di fame o perchè privi di medicine.
In questa società in cui crescono, invece di scomparire, l’intolleranza e il razzismo… e lo sfruttamento… e la voglia di dominare, sfruttare, asservire…
Forse vale la pena tentare di metterci in cammino verso Betlemme. Andare verso la Betlemme della speranza, talora fragile come una fiamma sottoposta all’infuriare della tempesta, ma anche tenace e ardite, capace di affrontare i cambiamenti epocali.
Signore Gesù, donaci di metterci in viaggio verso la Betlemme più vicina.
Buon Natale
don Giuliano, don Stefano
Che i nostri auguri natalizi esprimano la nostra voglia di abitare la terra avendone cura e guardando alle donne e agli uomini del nostro tempo con quell’amore con il quale Dio guarda a ciascuno di noi.
Per arrivare a Betlemme ci possono essere innumerevoli strade.
Le più diverse.
L’importante è che siano strade vere, sentite, vissute come un momento di riflessione e di lettura della propria vita.
Anche un concerto, una lettura teatrale, un pomeriggio di bella e buona musica con OMAR PEDRINI, possono essere stimoli e provocazioni a capire quanto è importante la nostra vita e il nostro camminare su questa terra.
Il Natale di Gesù è un invito a lasciare vibrare le nostre esistenze convulse e dissennate da un desiderio ardente e mai sopito di pace, di gioia, di solidarietà, di giustizia e di libertà.
Il Natale ci apre ad una nostalgia intensa di ciò che dà sapore e senso autentico alle nostre fatiche e ai nostri affanni, al nuovo andare e alle nostre ricerche.
Nella carne di uomo (Cristo) e nella carne di ogni uomo Dio ha fatto fiorire la sua grazia, una possibilità inedita offerta a tutti.
PROGRAMMA
-DOMENICA 1 DICEMBRE ORE 16- Beverare Chiesa Santa Maria Assunta:
1 Concerto di Avvento “IN ATTESA DEL NATALE”, con Promenade Strings, musiche di Antonio Vivaldi.
– DOMENICA 8 DICEMBRE ORE 16- FORUM SAN MARTINO Piazzale Sandro Pertini:
Aestesis Teatre presenta “LEI” di Maria Pia Veladiano, Lettura teatrale con ADRIANO BACCAGLINI.
– DOMENICA 15 DICEMBRE ORE 16 – Chiesa Parrocchiale di San Martino Vescovo:
ALZO GLI OCCHI VERSO IL CIELO, Pomeriggio di amicizia e di tenerezza con OMAR PEDRINI.
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