Celebriamo anche quest’anno 2018 la Pasqua del Signore. Siamo agli albori di un nuovo giorno, “IL PRIMO DELLA SETTIMANA”, un giorno che appena si annuncia è già squarciato dalla novità di una vita che risorge. “Al levar del sole le donne andarono al sepolcro con aromi e si chiedevano a vicenda chi ci ribalterà la pietra all’ingresso del sepolcro? Poi videro che la pietra era già tolta. E un Angelo sfolgorante ci si sedeva sopra… “non temete, so che cercate Gesù il crocifisso, non è qui. E’ RISORTO!”.
Gli apostoli e soprattutto le donne hanno testimoniato che quel giorno un’esplosione inaudita di luce li aveva sconvolti, sconvolte.
Ebbene, quella luce è arrivata fino a noi e acquista una importanza particolare per noi che siamo dentro un mondo minacciato da una morte collettiva. Non è più Dio che può porre fine alla nostra storia, come si è sempre creduto, ma siamo noi stessi che possiamo decidere sulla nostra sopravvivenza. Stiamo vivendo e sperimentando nuovi scenari mondiali e nuove sfide sociali e culturali, di fronte alle quali non possiamo chiuderci nei nostri piccoli confini locali e nazionali.
Gesù è la nostra pace, colui che dei due ha fatto una coda sola abbattendo il muro di separazione che ci divideva…Efesini 2,14. La Pasqua è l’abbattimento non solo dei muri esteriori (mattoni), forse i più facili da demolire, ma quelli interiori (pregiudizi), mentali, teologici, morali, religiosi, i più difficili da estirpare perchè li crediamo buoni o di provenienza divina. In occasione della Pasqua Vi auguriamo di garantire per voi e per gli altri le ragioni di una nuova serenità gioiosa, fatta di apertura e di conversione e di assicurare a Voi e agli altri i fondamenti di questa incredibile speranza. E se guardiamo oltre la storia e riflettiamo sulla nostra individualità , la Risurrezione di Cristo non è solo per Lui, ma già avanza in noi, dentro la nostra stessa mortalità. Ogni volta che nella vita la bontà trionfa sugli istinti di odio, ogni volta che apriamo il cuore verso un altro cuore, ogni volta che creiamo un’attività giusta e creiamo spazio per Dio, noi facciamo esistere e camminare la Risurrezione di Gesù, a vantaggio nostro e del’intera umanità.
La morte sotto terra non fa che liberare la forza del chicco di grano seminato. A primavera vi sarà l’esplosione di una ridente fioritura di vita. “Se il chicco di grano non muore rimane solo, ma se muore produce molto frutto”, dice il Signore. La Risurrezione è la realizzazione esaustiva e completa di questa potenzialità presente nella nostra vita umana.
In Gesù Risuscitato, fratello della nostra tormentata condizione, scopriamo la realizzazione dei sogni più belli che nutriamo da sempre nel nostro inconscio collettivo.
BUONA PASQUA, piena di accoglienza, fraternità e solidarietà.
Don Giuliano, Don Stefano.