Ci stiamo avvicinando al Natale di Gesu’. E ci stiamo avvicinando anche all’8 dicembre, giorno in cui Papa Francesco darà ufficialmente apertura e inizio al Giubileo Straordinario della Misericordia.
Misericordia è oggi una parola difficile per molti. Più dei misericordiosi si impongono spesso coloro che sono capaci di farsi strada a gomitate e di affermare se stessi.
Invece la misericordia è spesso considerata un segno di debolezza.
Perciò per prima cosa dobbiamo cercare di chiarire il senso originario e indubbiamente forte di questa parola.
Il termine latino MISERICORDIA significa, in base al suo senso letterale originario: AVERE IL PROPRIO CUORE (COR) vicino ai poveri (miseri); AVERE UN CUORE PER I POVERI…
Tale autosuperamento in direzione degli altri e tale dimenticanza di se stessi non sono debolezza, ma forza. Sono la vera libertà…
Praticare la misericordia, essere misericordiosi vuol dire essere tanto liberi da poter essere liberi anche da se stessi a tal punto da superare se stessi, dimenticare se stessi e, per così dire, spingersi al di là dei propri limiti.
In queste parole possiamo riconoscere sia l’atteggiamento misericordioso di Dio, del suo spogliamento per essere vicino a tutta l’umanità (cfr Fil. 2, 5-11), sia anche l’indicazione del cammino di piena umanizzazione di ogni uomo e di ogni donna. Gesù afferma che la misericordia non è solo l’agire del Padre, ma diventa il criterio per capire chi sono i suoi veri figli.
Insomma, siamo chiamati a vivere di misericordia, perchè a noi per primi è stata usata misericordia.
Anche l’AVVENTO di questo anno giubilare sia vissuto più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio.
Ecco alcuni incontri per aiutarci a rivedere l’immagine e la rappresentazione che ci siamo fatti di Dio, per purificare la nostra fede e rimandarci ad essere Chiesa e Cuore di Dio per i nostri fratelli e sorelle, specialmente i più miseri e bisognosi.